
Inserita nel nucleo antico del paese, la chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria Assunta, prospetta con la facciata principale sulla via centrale, via Roma ,mentre lateralmente da un lato su vicolo del campanile e dall’altro su vicolo Altieri dove è ubicato l’ingresso secondario.
Per quanto riguarda l’interno, la chiesa è stata oggetto di lavori nel 1995 dall’allora parroco Don Gino Salmaso, che ha apportato purtroppo nemerose alterazioni agli apparati murari, modifiche all’altare maggiore e ai quattro altari laterali, modifiche agli arredi.
Per poter acquisire le conoscenze necessarie alla definizione degli interventi si è proceduto ad un’analisi del fabbricato attraverso rilievi, saggi e raffronti con le conoscenze storiche tratte dalle lapidi commemorative presenti oltre che dalle immagini fotografiche acquisite da collezioni private.
Di impianto romanico e documentata dal 1343 («…ante ecclesiam Sancte Marie de Capolivro…»), fu restaurata da Leopoldo II nel 1830, come ricorda l’epigrafe sulla porta maggiore. Subì l’assalto delle truppe franco-turche di Dragut nel 1553; tale avvenimento era descritto in un’epigrafe del 1576, oggi scomparsa, che si trovava all’interno della chiesa.
Dal punto di vista architettonico, l’edificio consta di un corpo principale, due ingressi, un coro, una sacrestia ed un campanile: ha un impianto semplice di forma rettangolare orientato secondo la prassi in direzione Est-Ovest, ad aula unica.
Il locale adibito al culto presenta, oltre all’altar maggiore, il presbiterio e quattro altari laterali, due sul lato sinistro (ingresso Via Roma) e due sul lato destro. Le pareti della chiesa presentano nicchie, in cui sono collocate statue in gesso. Sopra l’ingresso secondario è situata una mansarda, agibile dal magazzino mediante scala, in cui si trova l’organo a canne (1951), in condizioni ormai precarie.
La sacrestia e il locale adibito a magazzino hanno bisogno di essere ristrutturati.
Una coppia di pilastri sormontati da un arco a tutto sesto suddivide la parte riservata ai fedeli (navata) dalla zona dedicata alla celebrazione di riti religiosi (presbiterio) dove al centro è collocato l’altare. La zona dei fedeli è coperta da un tetto a capanna con la travatura del soffitto,sostenuta da capriate di cui una è chiaramente visibile il dissesto murario dovuto al cedimento del monaco, pertanto sarà necessaria una valutazione approfondita.
La zona del presbiterio riservata alla celebrazione dei riti è coperta da una volta a croce, senza decorazioni visibili e pertanto sarà oggetto di saggi, considerato che presenta crepature evidenti da restaurare. Al centro del presbiterio rialzato da due gradini si colloca l’altare: esso presenta una linea che si avvicina alla produzione barocca, soprattutto per il gioco cromatico e gli accostamenti dei marmi colorati abbellito anche da elementi figurativi scolpiti e intagliati in marmo bianco raffiguranti le teste di cherubini come reggi mensola posti ai lati dell’altare stesso.
Il pavimento dell’aula risulta alla stessa dall’attuale piano di calpestio esterno, la pavimentazione è stata realizzata con elementi quadrati in marmo di colore bianco e grigio. Tale parte riservata ai fedeli è divisa dal presbiterio da due gradini in marmo, la zona dove si colloca l’altare è rialzata rispetto al presbiterio di un gradino anch’esso in marmo.
Nei prospetti interni prevale attualmente la sobrietà e la semplicità delle linee. I quattro pilastri sono sormontati da “capitelli” con poche variazione mistilinee che riguardano solo la sporgenza, le pareti interne intonacate e attualmente tinteggiate semplicemente, non presentano elementi di rilievo. Nelle stesse pareti si aprono semplici aperture con modeste finestre con infissi in legno; nella zona presbiterio-coro si trova una finestra internamente ad occhio da cui filtra la luce da est.
Sulla parete interna sinistra si trovano due altari caratterizzati da colonne con superficie tinteggiata.
La chiesa durante il XX secolo fu oggetto di periodici lavori di sistemazione, ma attualmente presenta fenomeni di degrado diffusi da attribuire al tempo e agli agenti atmosferici. Umidità capillare di risalita nella zona presbiteriale, rigonfiamenti e distaccamento degli intonaci, crettature alle pareti dovute a problemi strutturali del soffitto con probabili infiltrazioni di acqua piovana, fessurazioni distribuite sullo strato di finitura superficiale dovute al distaccamento dello stesso rispetto al supporto murario. Pertanto lo stato di conservazione dell’ edificio è caratterizzato dalle seguenti problematiche principali:
- un quadro fessurativo caratterizzato da lesioni sulle murature perimetrali e sulla volta absidale, cavillature e crettature degli intonaci
- diffuso stato di alterazione degli intonaci interni determinato da infiltrazioni di acqua piovana e da umidità.
- problematiche alla struttura lignea di copertura
Per avere un quadro conoscitivo d insieme è stata fatta eseguire un indagine da tecnici specialisti per poter individuare la metodologia degli interventi.