Cappella della Famiglie delle Sedie e Somigli nel Cimitero Monumentale di Portoferraio

Correva l’anno 1858 allorché S.A.I.R. il Granduca di Toscana Leopoldo II, tramite l’ufficio del Governo Civile e Militare dell’Elba comunicava al Governatore della Confraternita di Misericordia di Portoferraio dott. Giuseppe Belli, succeduto da poco a Bernardo Senno, la possibilità di costruire un Campo Santo speciale da destinare agli iscritti alla Fratellanza. In una deliberazione dell’11.10.1859 del Consiglio Direttivo della Misericordia, su relazione del Governatore assistito dal Camarlingo Dario Montelatici, si dava atto, dopo estenuanti resistenze, della disponibilità della signora Assunta Corsi a cedere parte di terreno di sua proprietà in località Casaccia, riconosciuto rispondente allo scopo.
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La Cappella delle Sedie si presentava in un buono stato di conservazione in quanto negli anni passati erano stati eseguiti piccoli interventi manutentivi che le avevano permesso di conservarsi e mantenersi in buon stato.
Presentava importanti distaccamenti dell’intonaco a cemento posto alla base della struttura causati dall’umidità di risalita che provocavano il rigonfiamento e la cristallizzazione dei sali all’interno della muratura e il successivo distacco dell’intonaco.

I telai in ferro delle finestrature policrome erano ossidati e necessitavano di una ripulitura e risanamento.

I colonnini a supporto della recinzione in ferro risultavano disgregati a causa del rigonfiamento dei ferri all’interno della muratura che li compongono.

Le putrelle metalliche che sostengono il solaio di copertura a nascondere la volta dall’interno, a causa della forte umidità erano visibilmente ossidate e rigonfiate provocando piccole fessure.

La pavimentazione in marmo policromo montata a scacchiera è fortemente consunta, ma non disgregata e quindi necessitava solamente di una pulizia.

Le lesene poste agli angoli della struttura ottagonale sono in ottime condizioni, non presentavano mancanze materiche e necessitavano solamente  di una bruschiantura, necessaria ad asportare la vecchia pitturazione.

La cupola non evidenziava segni di fessurazione ma presentava importanti efflorescenze che con il tempo potevano creare piccole cavillature all’interno della struttura causando infiltrazioni di acqua.

 

 

Gli interventi in progetto sono volti a conservare e assicurare il ripristino delle superfici e delle modanature intonacate, il restauro di elementi decorativi, l’eliminazione di elementi estranei al contesto storico del fabbricato, ponendo particolare riguardo a rimuovere le cause del degrado mediante la pulizia accurata di tutto il corpo di fabbrica.

Si prevede la pulizia e il lavaggio delle facciate, la demolizione degli intonaci a cemento oramai decoesi e ricchi di sali dal supporto e rifacimento degli stessi con calce naturale rispettando la storicizzazione materica. Dove gli intonaci originari in calce si presentassero in buono stato, verranno solamente consolidati ma non demoliti.

Sarà necessaria una efficiente pulizia della muratura che compone il supporto tramite lavatura e spazzolatura in modo da garantire alla nuova calce un adeguato aggrappaggio.

Al termine della pulizia e del consolidamento si provvederà alla tinteggiatura delle superfici, rispettando le colorazioni originarie.

All’interno si provvederà, come all’esterno, alla demolizione degli intonaci ammalorati dall’umidità e alla pulizia dei marmi del pavimento e dei sepolcri di famiglia; se fosse necessario alla ripulitura dei marmi si utilizzeranno idonei impacchi

I danni del bombardamento 11 Maggio 1944